07 Ottobre 2022
Chi ha voluto si è espresso largamente a favore del sì.
Chi ha voluto essere cittadino attivo si è alzato dal divano, ha cercato le urne, o ha sfidato il sistema in quelle ufficiali, per esprimersi contro la NATO e la guerra (non la guerra “di Putin”, ma la guerra e basta!), la gestione pandemica emergenziale a regime OMS, e l’arma finale del complesso fin-tech, ossia l’abrogazione del contante.
Sono numeri emersi in una finestra temporale molto contenuta (due weekend tormentati dal maltempo e dai guastatori), ma esprimono in proiezione dati significativi ed una mobilitazione notevole, soprattutto in alcune zone del territorio, con centinaia di militanti che hanno preparato le urne, predisposto i punti mobili e fissi, dato vita nei fatti a una prima rete CLN che ha resistito agli attacchi polizieschi e che diventerà fondamentale col mordere della crisi.
Il Resistendum ha dimostrato che c’è ancora molto da fare per poter dare una risposta politica davvero capace di dotare di nuovo il Paese di una democrazia.
Abbiamo, tuttavia, inaugurato uno strumento di lotta non violenta potenzialmente importantissimo, il referendum popolare autogestito.
Abbiamo messo in campo alcune priorità legittimate dalla partecipazione libera e dall’attivismo civico, non dall’elaborazione astratta di taluno che si erge a statista o stratega.
Ora, su queste cause della terribile crisi in corso e sulle loro conseguenze, serve elaborare ad alto livello.
Lo faremo anche con il contributo della Commissione DuPre.
Il caro bollette, la crisi dell’euro, gli sfratti, i licenziamenti, le chiusure, gli aumenti dei prezzi, l’inflazione, non sono calamità naturali che come le locuste si abbattono su un mondo perverso. Sono precisi esiti di scelte politiche e di imperativi capitalistici che vanno affrontati nelle loro origini.
La guerra, non la guerra “di Putin”, continuamente addebitata dai media e dai politici alla Conte che si fingono pacifisti, è la prima di esse.
A sua volta la guerra è una conseguenza geostrategica dell’evoluzione fin-tech che, a sua volta, ha trovato nell’eruzione pandemica un mezzo per superare democrazia e ordine giuridico.
Queste connessioni vanno comprese e spiegate al popolo senza rassegnarci alla sua ignoranza pianificata a tavolino.
Il lavoro è molto, il Resistendum non è che l’ inizio.
Continuiamo il combattimento!
Ugo Mattei, Comitato di Liberazione Nazionale