11 Agosto 2022
Carissimi fratelli e sorelle,
il CLN nasce in risposta alle politiche neoliberiste, che dopo aver smantellato lo Stato sociale, l’impianto costituzionale, e l’assetto economico del Paese, si sono incarnate nella loro peggior versione a partire dal 2020 e, in particolare, nel governo guidato da Mario Draghi, aggredendo i diritti fondamentali ed inviolabili della nostra Carta Costituzionale.
Il CLN nasce per coordinare le risposte di resistenza nate dalle piazze al fine di trasformare la protesta in proposta; per coltivare uno spirito di unità, fratellanza e riconciliazione sociale; per scongiurare violenza e guerra civile in risposta agli attacchi speculativi che mettono in ginocchio il Paese, colpendo prevalentemente i ceti popolari; per ripudiare l’irresponsabile divisione sociale fomentata delle più alte cariche della Repubblica, in tradimento del supremo dovere costituzionale di promuovere l’unità del popolo.
Con questa ambizione, ci rivolgiamo a tutte le forze politiche che vogliono rappresentare l’anelito degli italiani di vivere in un paese libero dall’estremismo finanziario atlantista: una maggioranza di opposizione sociale intransigente rispetto al neoliberismo, una maggioranza che in Italia ha dimostrato di esistere già nel giugno del 2011 respingendo in via referendaria – con oltre 26 milioni di voti – la privatizzazione di acqua e servizi pubblici di interesse economico. Oggi questa maggioranza di popolo esiste nell’opposizione alla scellerata economia di guerra che proverà ad affossare definitivamente l’Italia nelle prossime settimane.
Il CLN è prima di tutto una esperienza istituzionale a disposizione di tutto il popolo che dissente e che vuole un’Italia libera. Ad oggi, con 19 Caucus regionali già svolti, con i prossimi in Basilicata ed Alto Adige che realizzeremo entro agosto, con una decina di Caucus provinciali già tenuti, e perfino con un capillare Caucus sub-provinciale in Valsusa, ci accingiamo a chiudere la prima fase costitutiva del CLN per essere efficacemente presenti su tutto il territorio. Entro l’autunno, se vorremo resistere politicamente in modo serio, dovremo avere nuclei CLN in ogni quartiere e in ogni villaggio della nostra penisola, collegati come una grande rete di cittadinanza resistente.
Questa rete sta già coinvolgendo fratelli e sorelle che hanno deciso di candidarsi nelle diverse liste presenti alle elezioni – comunque truccate – del 25 settembre, così come persone che hanno deciso di non farlo o di astenersi. Le elezioni possono, anzi devono, divenire occasione di rafforzamento del dissenso attraverso un processo che ci consenta di sconfiggere il divide et impera mattarelliano, a prescindere dagli esiti del voto.
A nome del CLN, chiamo i contendenti ad unirsi su due progetti concreti da attuare subito.
La Rete delle organizzazioni
In primo luogo, serve far partire la Rete delle organizzazioni, prevista dal nostro Statuto, che raccoglie tutte le formazioni ed organizzazioni politiche e sindacali che vogliano aiutare il popolo a liberarsi. La Rete delle organizzazioni che, insieme alla Assemblea della cittadinanza resistente, ossia ai Caucus popolari, e al Coordinamento Nazionale, dove gli eletti dai Caucus regionali rappresentano una larga maggioranza di voto, costituirà quella leadership corale del dissenso che risulta indispensabile, se davvero vogliamo liberare il paese ed organizzare un giorno, come già fece il CLN storico, libere elezioni.
Oltre ad invitare tutti alla costruzione della Rete delle organizzazioni (dove si potranno fare accordi trasparenti sul comportamento futuro di eventuali eletti o, magari, sul come avere il coraggio di presentarci come ambiziosa coalizione a vocazione maggioritaria in futuro), il CLN vuole proporre un’azione concreta di solidarietà e cooperazione già durante la campagna elettorale, per evitare che divisioni artatamente costruite lascino ferite che non si rimarginano.
Il Resistendum
La seconda è una proposta altrettanto ambiziosa: realizzare, lo stesso 25 settembre, un Resistendum, vale a dire un referendum propositivo di resistenza autogestito, che, proprio come la democrazia partecipativa che stiamo sperimentando nei Caucus, costituisca la prova di una istituzione che vorremmo in un Italia libera e democratica. Il CLN allestirà una scheda referendaria con tre fondamentali quesiti:
“Sei favorevole all’uscita Italia dalla NATO per un disimpegno immediato, economico e militare, anche dalle operazioni belliche in Ucraina?”
“Sei favorevole a che l’Italia si doti di una moneta sovrana, sempre utilizzabile anche in forma contante?”
“Sei favorevole all’uscita dell’Italia dall’OMS per avere una gestione sanitaria autonoma?”
Tre questioni chiave sulle quali, nell’attuale regime, il popolo non può esprimersi. Ciascun elettore che lo desidera potrà così inserire nell’urna non solo il proprio voto ufficiale, ma anche il suo SI o No ai quesiti del Resistendum. Proponiamo tale iniziativa di democrazia propositiva diretta autogestita come elemento concreto della campagna elettorale di tutti coloro che si riconoscono nei valori del CLN.
Siamo convinti che tutti i destinatari della presente possano condividere l’importanza di far sentire la voce di un popolo inascoltato.
Riprendiamoci il diritto di parola, riprendiamoci la titolarità del sistema democratico.
Ugo Mattei
Comitato di Liberazione Nazionale