01 Agosto 2022
La situazione politica successiva al golpe bianco, con cui Mattarella e Draghi tentano di rafforzare la propria agenda di estremismo finanziario atlantista, rende sempre più chiaro che la mancanza di unità e di ambizione del fronte antisistema (che il mainstream ribattezza antiscienza) rende la data del 25 settembre del tutto irrilevante per chi si proponga come obiettivo un vero “regime change” in Italia (uso appositamente la locuzione che gli Stati Uniti hanno utilizzato rispetto a Saddam e Gheddafi).
In questa situazione il CLN considera le elezioni un feticcio ormai non più politico.
Il solo modo di farle diventare politicamente rilevanti sarebbe stato l’immediato formarsi di una coalizione guidata da una personalità forte e competente, capace di proporsi all’opinione pubblica, nazionale e internazionale, come un antidraghi. Sarebbe stata necessaria un’alleanza fra i tre o quattro poli che si contenderanno lo stesso elettorato in cerca di un misero 3%, la quale – consapevole del grande dissenso diffuso nel paese reale – avesse provato ad affrontare la soglia di coalizione del 10%.
Non c’è stato né il tempo né il coraggio di cimentarsi.
Per il CLN, non resta che prendere atto di questa situazione di fatto.
Si è persa l’occasione di provare ad attrarre la gran massa degli astenuti che, forse, un’ipotesi così ambiziosa avrebbe potuto mobilitare.
In queste condizioni non resta, per il CLN, che una posizione di stretta neutralità.
Massimo rispetto per chi decida di partecipare alle elezioni – che noi consideriamo farsa – in qualunque lista antisistema si candidi (si vocifera che qualcuno dei nostri aderenti lo farà), e per chi si batta per l’astensione costituente (come il nostro fondatore Paolo Sceusa).
Noi aspettiamo tutti dopo il 25 settembre, e continuiamo a lavorare attraverso i Caucus.
Vogliamo costruire, come ormai dovrebbe esser noto, la forza politica necessaria per una campagna autunnale di disobbedienza civile, rigorosamente trasparente e non violenta, volta ad alzare il confronto con i poteri golpisti su tutto il territorio nazionale.
Dobbiamo costruire una consapevolezza internazionale intorno al caso Italia, occupata da una potenza straniera estremista. Solo così possiamo provare a produrre le condizioni di quella assunzione di responsabilità, da parte di esercito e forze armate, che può cambiare davvero il regime.
Successivamente organizzeremo, come CLN con tutti i partiti antidraghisti, libere elezioni.
Da ciò seguono alcune evidenti conseguenze operative: tutti, ma proprio tutti, possono trovare casa nel CLN, indipendentemente dalla propria scelta di partecipare attivamente o passivamente al plebiscito draghista del 25 settembre. Nessuno che sia coinvolto attivamente in campagne elettorali di un partito, tuttavia, potrà ricoprire ruoli di coordinamento, richiedendo l’organizzazione dei Caucus e dei CLN locali -diffusi per il territorio – un lavoro politico full time, incompatibile con l’impegno da profondersi in una qualsiasi campagna elettorale. I coordinatori che si candideranno dovranno, dunque, rimanere sospesi per la durata della campagna elettorale, diversamente da coloro che pur fondatori o aderenti non svolgano alcun ruolo operativo.
Siamo orgogliosi della loro storia e del cammino fatto insieme, ma
l’organizzazione dei caucus deve continuare, ed intensificarsi a fronte dell’accelerazione che la situazione sta prendendo.
Sembra, infatti, evidente che dopo il 25 settembre ci saranno solo due scenari possibili.
Il primo è quello di un ceto politico che si autodistruggerà definitivamente nell’incapacità di formare un Governo, sotto l’egida di Draghi che comunque manterrà il proprio potere fino al giuramento dei nuovi ministri tricolore e favorirà l’uragano speculativo preludio del default tecnico (con relativa stretta di austerity), che lo stesso Draghi porterà in dote all’asse finanziaria da cui prende ordini.
Il secondo scenario è quello in cui, vincendo la fiamma tricolore, si rafforzeranno alcuni dei tratti più estremi dell’agenda draghista (in particolare il coinvolgimento bellico, il traffico d’armi e la speculazione energetica) riproducendo in Italia una situazione ancor più simile a quella Ucraina. Un governo a trazione di estrema destra (che strizza un occhio a Azov e uno ad Aspen), completamente a disposizione della Nato anche per politiche ulteriormente aggressive, capace di dare all’interno un ulteriore giro di vite alla stretta autoritaria del draghismo.
Insomma, due scenari da Chile 1973 in cui molto probabilmente ripartirà la strategia della tensione, infiltrando le piazze e cercando capri espiatori non più soltanto a livello di comunicazione televisiva. Dobbiamo fare grande attenzione e privilegiare sempre le azioni diffuse rispetto a quelle ad alta concentrazione territoriale.
Di fronte a tutto questo, si appalesa non tanto la futilità dell’affanno elettorale, quanto piuttosto la necessità assoluta che tutti i fratelli e le sorelle davvero pronti a “mettersi contro” condividano il bisogno di impegnarsi nel CLN, quale che sia il loro coinvolgimento elettoralistico.
Senza una rete di protezione sociale, fatta di migliaia di CLN diffusi in tutto il Paese, non sarà possibile né resistere all’aggressione autoritaria prossimo ventura, né provare a creare le condizioni del cambiamento di regime, assolutamente necessario e non procrastinabile se vogliamo difendere i nostri figli e i nostri nipoti.
Chiusa la parentesi elettorale, si libereranno forze, oggi impegnate in avventure elettoralistiche, che non possono andare disperse.
Di qui, la nostra assoluta neutralità in questo scontro fratricida artatamente determinato dall’arroganza del potere e dalla mancanza di coraggio del nostro campo.
Il lavoro del CLN continua e getta un ponte oltre il 25 settembre.
È essenziale il sostegno anche finanziario a questo nostro impegno.
Le forze produttive del Paese si rendano conto che il sol modo che hanno a disposizione per salvarsi dal pescecane globalista (il quale dopo aver spolpato il lavoro sta ora attaccando la proprietà privata e la piccola e media impresa italiana) è quello di mettere mano al portafoglio dando ossigeno alla nostra azione.
Sosteniamo tutti, ciascuno secondo le proprie possibilità, il CLN e la coop delfino nata per resistere ai pescecani.
Andiamo su clnoggi.it o generazionifuture.org
Doniamo con generosità: è un piccolo investimento per provare a difendere ciò che ci sta a cuore.
Ugo Mattei
Comitato di Liberazione Nazionale