04 Agosto 2022
Ci rivolgiamo a tutte le forze politiche che si sentono parte della maggioranza degli Italiani che vorrebbero un paese libero dall’estremismo finanziario atlantista incarnato dalle figure di Mattarella e Draghi. Una maggioranza di opposizione sociale intransigente rispetto al neoliberismo, che in Italia ha dimostrato di esistere già nel giugno del 2011 respingendo in via referendaria la privatizzazione di acqua e servizi pubblici di interesse economico con oltre 26 milioni di voti. Oggi questa maggioranza di popolo esiste nell’opposizione alla scellerata economia di guerra che proverà ad affossare definitivamente l’Italia nelle prossime settimane.
Il CLN è prima di tutto una esperienza istituzionale a disposizione di tutto il popolo che dissente e che vuole un’Italia libera. Ad oggi, con 18 Caucus regionali già svolti, con i prossimi in Molise, Basilicata ed Alto Adige che realizzeremo entro agosto, con una decina di Caucus provinciali già tenuti, e perfino con un capillare Caucus sub-provinciale in Valsusa, ci accingiamo a chiudere la prima fase costitutiva del CLN per essere efficacemente presenti su tutto il territorio. Entro l’autunno, se vorremo resistere politicamente in modo serio, dovremo avere nuclei CLN, collegati come una grande rete di cittadinanza resistente in ogni quartiere e in ogni villaggio della nostra penisola.
Questa rete sta già coinvolgendo fratelli e sorelle che hanno deciso di candidarsi nelle diverse liste presenti alle elezioni – comunque truccate – del 25 settembre, così come persone che hanno deciso di non farlo o di astenersi. Le elezioni possono, anzi devono, divenire occasione di rafforzamento del dissenso attraverso un processo che ci consenta di sconfiggere il divide et impera mattarelliano. Le condizioni sono ideali perché siamo dietro ad un velo di ignoranza rispetto a quanto potrà succedere al voto e dopo il voto.
A nome del CLN chiamo i contendenti ad unirsi su due progetti concreti da attuare subito.
In primo luogo, serve far partire – almeno formalmente per poi divenire operativo il 26 settembre – la c.d. Camera Alta del CLN, prevista dal nostro Statuto, che raccoglie tutte le formazioni ed organizzazioni politiche e sindacali che vogliono aiutare il popolo a liberarsi. La Camera Alta che, insieme alla Camera Bassa, ossia ai Caucus popolari, e al Coordinamento Nazionale dove gli eletti dai Caucus regionali rappresentano una larga maggioranza di voto, costituirà quella leadership corale del dissenso che risulta indispensabile, se davvero vogliamo liberare il paese ed organizzare un giorno, come già fece il CLN storico, libere elezioni. Oltre ad invitare tutti alla costruzione della Camera Alta (dove si potranno fare accordi trasparenti sul comportamento futuro di eventuali eletti o magari sul come avere il coraggio di presentarci come ambiziosa coalizione a vocazione maggioritaria in futuro), il CLN vuole proporre un’azione concreta di solidarietà e cooperazione già durante la campagna elettorale, per evitare che divisioni artatamente costruite lascino ferite che non si rimarginano.
La seconda è una proposta altrettanto ambiziosa: realizzare, lo stesso 25 settembre, un Resistendum, vale a dire un referendum propositivo di resistenza autogestito, che, proprio come la democrazia partecipativa che stiamo sperimentando nei Caucus (e nell’ istituto del recall), costituisca la prova di una istituzione che vorremmo in un Italia libera e democratica. Il CLN allestirà una scheda referendaria con tre fondamentali quesiti: a) uscita dall’ Europa b) status di neutralità bellica c) uscita dall’ OMS. Tre questioni chiave sulle quali, nell’attuale regime, il popolo non può esprimersi. Ciascun elettore che lo desidera potrà così inserire nell’urna non solo il proprio voto ufficiale, ma anche il suo SI o No ai quesiti del Resistendum. Proponiamo tale iniziativa di democrazia propositiva diretta autogestita come elemento concreto della campagna elettorale di tutti coloro che si riconoscono nei valori del CLN. Siamo convinti che tutti i destinatari della presente possano condividere l’importanza di sperimentare soluzioni di democrazia dell’emergenza, con cui mantenere vivo lo spirito di un popolo libero.
“Non basta un partito, serve un popolo!”.
Comitato di Liberazione Nazionale